Home > Regione Emilia-Romagna > Finanziamento a fondo perduto per il sostegno agli enti locali e istituzioni culturali senza fine di lucro per lo sviluppo di reti museali

Il bando intende favorire iniziative e progetti finalizzati a promuovere e sostenere processi di cooperazione tra i musei regionali e altri istituti e luoghi della cultura, anche come risposta alla diffusa carenza di competenze, figure professionali, obiettivi strategici emersi dal quadro generale del Sistema museale regionale, con l’obiettivo della qualificazione dei servizi e della crescita e del potenziamento dell’offerta culturale. Lo sviluppo di reti museali di varie tipologie è volto a incentivare la collaborazione fra enti e la condivisione di risorse, a favorire la messa in rete di conoscenze ed esperienze tra diverse istituzioni e l’identificazione di obiettivi comuni nonché a facilitare l’economia di scala e la sostenibilità economica. 

In particolare, i progetti dovranno riguardare le seguenti attività: 

a) avvio e consolidamento della rete: 

- attività conoscitive e di supporto coordinato della rete museale per la gestione dell’avvio e per il consolidamento della rete stessa; 

- attività di concertazione collettiva dei filoni condivisi, l’elaborazione di documenti e acquisizione di strumenti come il manifesto delle idee, il regolamento di rete, la definizione della governance e dell’identità di rete, compresa la definizione dell’identità visiva e di comunicazione e promozione della rete; 

b) attività di rete: 

- acquisizione di servizi, anche specialistici, a favore della rete per l’implementazione o il rafforzamento e/o la condivisione di competenze specifiche (per esempio di coordinamento, conservazione, comunicazione, economico-finanziario, formazione,…); 

- implementazione e realizzazione di un progetto comune a vantaggio della rete e dei pubblici a cui si rivolge, riguardante gli ambiti della comunicazione, formazione, studi e ricerche, sostenibilità ambientale, inclusione sociale, nuove forme di fruizione, accessibilità al patrimonio e strumenti di valutazione e misurazione dei risultati. 

In particolare, per spese ammissibili si intendono quelle: 

- relative alle attività di costituzione e avvio formale della rete (spese legali, notarili, fiscali, amministrative, etc.) nella misura massima del 10% delle spese ammissibili; 

- relative alla programmazione e realizzazione del progetto di rete. 

Saranno inoltre ammissibili: 

- spese per compensi e rimborsi professionali esclusivamente legate alle attività della rete; 

- spese per la formazione di operatori museali o culturali e di personale appartenente agli enti aderenti alla rete; 

- spese per forniture di servizi e di beni, esclusi quelli strumentali durevoli (per esempio: macchine fotografiche, macchine fotocopiatrici, personal computer e relativi software) ed esclusa qualsiasi spesa tale da essere considerata di investimento e tale da incrementare il patrimonio dei soggetti facenti parte la rete; 

- spese per attività di mappatura, catalogazione e digitalizzazione del patrimonio materiale e immateriale della rete; 

- spese per attività di comunicazione e promozione; 

- spese per organizzazione di laboratori, incontri, convegni, seminari dedicati ai temi della rete ed alla sua promozione; 

- spese per azioni volte al coinvolgimento delle comunità patrimoniali legate allo sviluppo della rete; 

- spese per elaborazione e pubblicazione di report e studi scientifici legati alle attività di rete; 

- spese per la realizzazione di cataloghi purché senza fini commerciali; 

- spese per la realizzazione di portali e siti web dedicati alla rete e al suo patrimonio; 

- spese per ospitalità a relatori, ricercatori, esecutori (alloggio, pasti, etc.) e spese di viaggio sostenute da relatori, ricercatori, esecutori, personale proprio o volontario per attività connesse al progetto (per questa tipologia saranno accettati solo documenti come: biglietti di treno e aereo; pedaggi autostradali); 

- spese per diritti SIAE.

Beneficiari dei contributi in oggetto sono reti museali composte da soggetti pubblici dell’Emilia-Romagna e/o da istituzioni culturali e luoghi della cultura senza fini di lucro, aventi sede legale in Emilia-Romagna, costituiti in formale accordo di rete. Per quanto riguarda i soggetti pubblici, potranno aderire alla rete ed eventualmente svolgere la funzione di ente capofila: 

a) Comuni; 

b) Unioni di Comuni; 

c) Province; 

d) Città metropolitana di Bologna. 

In qualità di soli soggetti aderenti alla rete museale, sono altresì ammissibili altri soggetti pubblici operanti nell’ambito della cultura oppure proprietari o conservatori di patrimonio culturale, siti nel territorio dell’Emilia-Romagna. Per quanto riguarda i soggetti privati, potranno aderire alla rete, ed eventualmente svolgere la funzione di ente capofila, soggetti senza scopo di lucro, con sede legale ed operativa in EmiliaRomagna, che perseguono scopi di natura culturale previsti dal proprio statuto o dal proprio atto costitutivo; che siano iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). 

Tra i quali si segnalano, a scopo esemplificativo ma non esaustivo: 

e) associazioni e organizzazioni culturali senza scopo di lucro; 

f) altri enti del Terzo settore; 

g) fondazioni; 

h) altre istituzioni culturali senza fine di lucro.

Il Piano museale 2023 ha destinato euro 150.000,00 per l’annualità 2024, e sull’annualità 2025 ulteriori euro 150.000,00 per le medesime finalità. I contributi sono concessi per un importo minimo di euro 40.000,00 e massimo di euro 80.000,00. Il contributo sarà suddiviso in due annualità di finanziamento, 2024 e 2025, entro e non oltre i limiti delle risorse disponibili sul bilancio finanziario gestionale 2024-2026, annualità 2024 e 2025.

Per ulteriori informazioni e contatti accedi al sito www.patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it